Emergenza Covid, sindacati infastiditi dal mancato invito al tavolo in Prefettura

 

TERAMO – «Chi discute a Teramo dei problemi del lavoro?». Al tavolo convocato venerdì mattina dal Prefetto Graziella Patrizi c’erano tutti: rappresentanti locali del governo, delle forze dell’ordine, della camera di commercio e delle associazioni datoriali e di categoria e del volontariato. Ma mancavano i sindacalisti che rappresentano la principale foza sociale dell’emergenza Coronavirus, quei lavoratori che dovranno convivere con le norme e le misure di sicurezza della cosiddetta "Fase 2".

A ricordare alla Prefettura e a sollevare il problema di fronte all’opinione pubblica teramana per il mancato invito ci pensano i segretari Giovanni Timoteo (Cgil), Fabio Benintendi (Cisl) e Fabrizio Truono (Uil) con una lettera di auspicio per le situazioni socio-economiche più critiche della provincia in questa fase di lockdown.

 «Abbiamo appreso dalla stampa che ieri si è riunito, in videoconferenza, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto di Teramo ed allargato ai responsabili del mondo economico, finanziario e sociale della provincia. Viste le finalità dell’incontro e quanto previsto dalle recenti circolari ministeriali, siamo certi che, nel monitorare le difficoltà economiche e sociali del nostro territorio, i temi del lavoro saranno stati ampiamente rappresentati e discussi».

I TEMI CARI AI SINDACATI. «I presenti si saranno soffermati sulla drammatica condizione dei dipendenti dell’Atr e della Veco, sulle difficoltà con le quali continuano ad operare numerosi addetti nel mondo della sanità, del commercio, dei trasporti, dei servizi essenziali in genere. Sarà stato anche fatto un monitoraggio consapevole di come funzionano le norme di sicurezza e prevenzione da Covid-19 nei posti di lavoro e quanto le stesse trovino puntuale applicazione. Sicuramente si sarà affrontato il problema del pagamento degli ammortizzatori sociali e delle difficoltà che ci sono per garantire continuità reddituale a svariate centinaia di famiglie, a partire dalle difficoltà procedurali che stanno emergendo per usufruire delle anticipazioni bancarie. Siamo altrettanto sicuri, si saranno posti il problema di migliaia di lavoratori ( "improprie" partite iva, lavoratori interinali) che, da qui a qualche settimana, rischiano di restare fuori dal mercato del lavoro senza alcuna  prospettiva. Certamente, il confronto sul tavolo prefettizio, su tutti questi temi che riguardano la vita e il il lavoro delle persone, avrà fornito indicazioni puntuali ed esaurienti che ci potranno essere utili, appena ci saranno fornite, per dare risposte e sostanza ai tanti, tantissimi interrogativi e bisogni che ci troviamo a raccogliere in abbondanza in questi giorni di distanziamento sociale». 

I sindacati si dicono infine curiosi di conoscere quali saranno le misure adottate a livello territoriale per la cosiddetta Fase 2.